Home » Gossip e TV » La verità sconvolgente sul conflitto di Nagorno-Karabakh: ecco cosa c'è da aspettarsi

La verità sconvolgente sul conflitto di Nagorno-Karabakh: ecco cosa c'è da aspettarsi

Stiamo parlando di una storia intricata e di un futuro incerto: il conflitto in Nagorno-Karabakh. Una regione montuosa nel Caucaso del Sud che è protagonista di tensioni e conflitti. Ma cosa si nasconde dietro questa disputa e cosa riserva il futuro per questa regione?

Storia del Nagorno-Karabakh: un conflitto lungo un secolo

Per capire il presente, dobbiamo fare un tuffo nel passato. Il Nagorno-Karabakh è una regione che ufficialmente appartiene all'Azerbaigian, ma è popolata da una minoranza armena. Una convivenza che non è mai stata pacifica e che ha radici profonde, risalenti a un secolo fa.

Nel 1923, le autorità sovietiche tentarono di risolvere la questione assegnando il Nagorno-Karabakh all'Azerbaigian. Questo però non ha mai fermato le tensioni tra armeni e azeri.

L'indipendenza del Nagorno-Karabakh e la prima guerra

Dopo la caduta dell'Unione Sovietica nel 1991, le tensioni si sono riaccese. Il Nagorno-Karabakh ha indetto un referendum per l'indipendenza dall'Azerbaigian, che ha visto una grande maggioranza votare a favore della secessione. Di lì è nata la Repubblica autonoma del Nagorno-Karabakh, non riconosciuta però da nessuno Stato, nemmeno dall'Armenia.

L'Azerbaigian, non accettando l'esito del referendum, ha cercato di riprendere il controllo del territorio, dando il via alla prima guerra del Nagorno-Karabakh. Nonostante la guerra abbia causato circa 30.000 vittime, l'Azerbaigian non è riuscito a riconquistare il territorio e il conflitto è rimasto senza soluzione.

La guerra nel 2020 e la situazione attuale

Nel settembre 2020, una nuova guerra è scoppiata nel Nagorno-Karabakh. L'Azerbaigian, con il supporto strategico e militare di Turchia e Israele, ha riconquistato buona parte della regione. La guerra è terminata grazie alla mediazione della Russia, che ha inviato una forza di pace per garantire l'accordo raggiunto tra le parti.

L'Azerbaigian, però, ha continuato a violare il cessate il fuoco e a peggiorare le condizioni di vita della popolazione armena del Nagorno-Karabakh. La situazione è diventata critica nel dicembre 2022, quando le autorità azere hanno bloccato il corridoio di Lachin, l'unico collegamento tra l'Armenia e la regione montuosa.

Recentemente, le autorità azere hanno iniziato un'operazione militare violando gli accordi, mentre le autorità armene del Nagorno-Karabakh hanno optato per la via del dialogo con il governo centrale. La popolazione civile, nel frattempo, si è rifugiata nelle basi del contingente russo.

Quale futuro per gli armeni del Nagorno-Karabakh?

Il futuro degli armeni del Nagorno-Karabakh è incerto e potrebbe essere molto difficile. C'è paura di ritorsioni da parte delle autorità azere e si teme un esodo di armeni verso l'Armenia. Alcuni sostengono che l'Azerbaigian stia mettendo in atto una pulizia etnica, ma queste sono solo ipotesi che necessitano di ulteriori verifiche.

Le speranze per i colloqui tra le autorità armene del Nagorno-Karabakh e le autorità di Baku sono molto basse. L'Armenia sembra non avere né l'intenzione né la forza di intervenire militarmente per aiutare il suo popolo, e la Russia sembra non voler cambiare la sua posizione. L'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno espresso il loro sostegno all'Armenia, ma le azioni concrete sono state poche.

In tutto questo, la comunità internazionale deve mobilitarsi per garantire protezione e assistenza umanitaria a questa popolazione. Come disse una volta il politico francese Georges Clemenceau, "La guerra è una cosa troppo seria per essere lasciata ai generali". Non possiamo permettere che la geopolitica diventi solo un gioco, mentre le persone soffrono e muoiono.