HomeCronaca e AttualitàDue uomini in Iran eseguiti per aver insultato l'Islam

Due uomini in Iran eseguiti per aver insultato l'Islam

L'Iran ha eseguito la condanna a morte per due uomini accusati di blasfemia sui social media. La notizia è stata data dalla magistratura iraniana Mizan Online, che ha confermato l'impiccagione di Sadrollah Fazeli Zarei e Youssef Mehrdad. I due imputati erano stati arrestati nel 2019 con l'accusa di aver fondato e guidato gruppi che promuovevano attività di sacrilegio e blasfemia. La notizia scuote il mondo e riporta l'attenzione sui diritti umani in Iran, paese con uno dei maggiori numeri di giustiziati al mondo.

Due uomini sono stati condannati a morte e impiccati in Iran per aver profanato il Corano e insultato il profeta Maometto sui social. I due imputati, Sadrollah Fazeli Zarei e Youssef Mehrdad, erano stati precedentemente giudicati colpevoli di blasfemia nel 2021.
Secondo l'agenzia di stampa Irna, i due erano stati arrestati nel marzo di due anni fa con l'accusa di aver guidato numerosi gruppi che promuovevano attività di sacrilegio e blasfemia in rete. Uno degli imputati avrebbe ammesso i reati commessi, confessando di aver pubblicato sui suoi account social messaggi ritenuti insulti contro l'Islam, il profeta Maometto, la madre di Maometto e gli imam sciiti, oltre a video che ritraevano il rogo del Corano. Tuttavia, l'ottenimento della confessione potrebbe essere stato forzato dalla polizia in carcere dopo l'arresto, come spesso accade in questo paese.
L'Iran è uno dei paesi con il maggior numero di giustiziati al mondo, secondo solo alla Cina, con dati in costante crescita negli ultimi anni. Le proteste di piazza e l'aumento dei dissidenti interni hanno contribuito ad alimentare questa tendenza.

Iran: due uomini giustiziati per blasfemia sui social

L'Iran ha eseguito la condanna a morte di due uomini ritenuti colpevoli di blasfemia sui social. Sadrollah Fazeli Zarei e Youssef Mehrdad sono stati impiccati questa mattina dopo essere stati precedentemente giudicati colpevoli di aver profanato il Corano e insultato il profeta Maometto. Secondo l'agenzia di stampa Irna, i due erano stati arrestati nel marzo di due anni fa con l'accusa di aver fondato e guidato numerosi gruppi che promuovevano attività di sacrilegio e blasfemia in rete. Tuttavia, alcuni gruppi per i diritti umani sostengono che la confessione di uno degli imputati potrebbe essere stata estorta con la forza dalla polizia in carcere dopo l'arresto.
L'Iran è uno dei paesi con il maggior numero di giustiziati al mondo, con una tendenza in costante crescita negli ultimi anni. Questo fatto è stato alimentato dalle proteste di piazza e dall'aumento dei dissidenti interni.

È importante rispettare le leggi di un paese e le sue tradizioni culturali e religiose, ma allo stesso tempo non possiamo ignorare i diritti umani fondamentali. Il caso di questi due uomini condannati a morte per blasfemia ci fa riflettere sulla difficoltà di conciliare questi due valori. Qual è la giusta equazione per garantire libertà e diritti civili, ma anche rispetto per le norme e la sicurezza in un'epoca sempre più caratterizzata dalla viralità delle informazioni sui social media? Qual è il ruolo dell'informazione e della sensibilizzazione nei confronti delle diversità culturali e religiose? Aspettiamo i vostri commenti e riflessioni, perché tutti hanno qualcosa da dire sul tema.