Una giovane di nome Sara denuncia sui social il bar di Cerenova, provincia di Roma, che le avrebbe offerto un finto inquadramento di contratto part-time, sfruttandola con ritmi di lavoro serrati e uno stipendio di appena mille euro al mese, come afferma nel post. Il contratto prevedeva un lavoro 6 giorni su 7, con orario di lavoro di 7:30 ore al giorno, festivi e domeniche incluse, per un totale di circa 200 ore al mese. La denuncia social ha attirato l'attenzione degli internauti e del segretario generale del sindacato USB, Natale Di Cola, che concorda con la giovane e la sostiene nella lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori.
Il bar di Cerenova sotto accusa per sfruttamento: offerta di lavoro con finto contratto part-time
Un noto bar di Cerenova, provincia di Roma, è stato denunciato per sfruttamento da una giovane di nome Sara, residente nella stessa città. Sara ha raccontato sui social di aver ricevuto un contratto di lavoro che in realtà mascherava delle condizioni differenti e molto meno favorevoli di quelle promesse.
Nello specifico, il contratto proposto da questo bar prevedeva un’attività lavorativa di 7,5 ore al giorno, 6 giorni su 7, compresi i festivi e le domeniche. Il totale delle ore di lavoro sarebbe stato di circa 200 al mese, ma con uno stipendio di soli mille euro al mese, senza contare gli straordinari e i festivi non pagati.
Sara ha denunciato che la condizione lavorativa all’interno del bar era molto precaria e faticosa, senza pause e senza possibilità di mangiare, nonostante gli orari previsti. Questo contratto di lavoro è stato definito dalla giovane come un vero e proprio sfruttamento dei lavoratori.
Solidarietà e sostegno per Sara
La testimonianza di Sara ha suscitato molta attenzione sui social e ha ricevuto commenti di solidarietà e sostegno. Il segretario generale della CGIL, Natale Di Cola, ha espresso la sua indignazione per l’offerta di lavoro indegna e ha sottolineato l’importanza di combattere il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori.
In questo contesto, è fondamentale una maggiore attenzione e vigilanza sulle condizioni di lavoro, sui contratti proposti e sulla remunerazione degli impiegati, in modo da evitare situazioni di vera e propria schiavitù lavorativa. Soltanto garantendo diritti e condizioni di lavoro dignitose si può costruire un’economia equa e sostenibile.
La denuncia di Sara contro il bar di Cerenova mette in luce una pratica di sfruttamento che non dovrebbe esistere in un paese civile. È importante che le istituzioni vigilino affinché tali situazioni non accadano più, garantendo la tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Vorremmo chiedere al nostro lettore: cosa temiamo di più quando abbiamo a che fare con un datore di lavoro poco scrupoloso?